Superbonus 90%: ma davvero è stato ufficializzato il contributo a fondo perduto e senza effetti fiscali per il beneficiario?
E sì, il Superbonus è da sempre il Bonus “più chiacchierato”. E anche nel 2023 continua a far parlare di sé. Perché?
Beh, la novità non è di certo l’aliquota che dal 110% è stata abbassata al 90%. Il “gossip” estivo dell’edilizia agevolata è il contributo a fondo perduto ormai ufficializzato dal MEF (Ministero Economia e Finanze) destinato ai soggetti che si trovano nelle condizioni reddituali stabilite dall’articolo 119, precisamente ai commi 8-bis e 8-bis.1 del D.L. n. 34/2020.
Di cosa si tratta?
Di un “aiutino” per chi ha deciso di sfruttare il Superbonus 90%, da richiedere entro il 31 ottobre 2023.
E ne parliamo qui, in questo breve articolo scarico di burocratese e che ti conviene leggere fino alla fine, se davvero vuoi sfruttare il Superbonus al 90% (e non solo!) senza commettere errori e ottenendo il massimo beneficio fiscale.
Come funziona il Superbonus 90%? Dal punto di vista tecnico degli interventi e degli adempimenti non cambia niente ma…
Senza tirarla troppo per le lunghe, il Superbonus con detrazione fiscale al 90% – e sì, solo detrazione fiscale perché lo sconto in fattura e la cessione del credito ormai sono riconosciute solo per il Bonus Barriere Architettoniche – ha più o meno le stesse regole del “vecchio” Superbonus al 110%.
Gli interventi restano gli stessi, trainanti e trainati. Anche le spese ammesse a detrazione. E non cambiano nemmeno le modalità per richiederlo.
A parte lo Stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito per i Bonus Edilizi, la novità più grande che ha interessato il Superbonus 90% è il reddito di riferimento.
Novità: il contributo che (forse) migliora il Superbonus 90%
E sì, il punto di riferimento è il Decreto Aiuti Quater, lo stesso decreto che ha ridotto l’aliquota del Superbonus dal 110% al 90% per il 2023 e modificato le regole per le villette e le unifamiliari, introducendo il reddito di riferimento.
In parole molto semplici, il Decreto in questione ha ridotto l’aliquota e ha previsto questo contributo a rimborso del 10% della spesa sostenuta, grazie a un Fondo da 20 milioni di euro.