top of page
Edilsutera Luxury Homes

Salva casa, ecco il decreto che sana le piccole irregolarità: le misure

Aggiornamento: 26 mag

Arrivato il via libera del Cdm al provvedimento: dai soppalchi alle verande, ecco cosa si potrà sanare. Il ministero delle Infrastrutture: "Obiettivo è liberare gli appartamenti ostaggio di una normativa rigida"

Un esploso di una casa in modello 3d con mattoni a facciavista e facciata rifatta grazie al bonus ristrutturazione e bonus facciata a Pisa. Righelli e lapis e matite con disegni tecnici per render conto del decreto salva casa, sanatoria in corso d'opera effettuate da geometri della provincia di pisa ed architetti di pisa e cascina.
Decreto salva casa

In particolare, il provvedimento interessa le difformità: formali derivanti da incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile sulle difformità edilizie delle unità immobiliari, risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell’epoca in assenza di formale autorizzazione; sulle parziali difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi, a causa della disciplina della doppia conformità”. Salva Casa ecco il decreto che sana le irregolarità

Il decreto inoltre ''semplifica le procedure vigenti: è introdotto il regime di silenzio-assenso, principio particolarmente rilevante e che va nella direzione della massima semplificazione. Significa che se l’amministrazione non risponde nei tempi previsti l’istanza del cittadino è accettata. Infine si introduce la possibilità di installare tende e strutture di protezione dal sole e da eventi atmosferici, in regime di edilizia libera''. La norma ''mira anche a decongestionare gli uffici tecnici comunali sepolti da migliaia di pratiche''.



Dai soppalchi alle verande, cosa c'è nel decreto: le misure


Nel decreto legge "ci sono interventi su piccole irregolarità che riguardano la vita di tutti giorni: verande, tende, soppalchi, gradini, grondaie, finestre, pareti e porte interne. Tutto quello che c'è all'interno delle abitazioni", ha spiegato il ministro Salvini in conferenza stampa.

Il piano prevede "l’inserimento nel criterio di edilizia libera per vetrate panoramiche amovibili, tende e altre opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici", spiega quindi il ministro. Il decreto prevede inoltre "l’ampliamento delle tolleranze costruttive ed esecutive, la semplificazione dell’accertamento di conformità eliminando la doppia conformità" (che d’ora in poi verrà richiesta solo nei casi più gravi), afferma il ministro. Con il decreto legge vengono quindi introdotte ''tolleranze costruttive tra il 2% e 5% in base alla superficie". La misura, dice, "è una grande opera di semplificazione, sburocratizzazione e liberazione di denari, immobili e energie. Conto che, con questa quantità di immobili regolarizzati che possono tornare sul mercato, possano anche avere un riscontro positivo in termini di diminuzione del costo del mattone".



E ancora: semplificazione del cambio di destinazione d'uso di singole unità immobiliari, "nel rispetto delle normative di settore e di eventuali specifiche condizioni comunali", continua il ministro. Il provvedimento prevede, inoltre, "la fine del paradosso del silenzio rigetto, con l’introduzione del silenzio assenso: vale a dire che se l’amministrazione non risponde, entro i termini prestabiliti, l'istanza si considera accettata".


Cos’è la sanatoria edilizia?

La sanatoria edilizia è un provvedimento amministrativo regolato dall’art. 36 e seguenti del Testo unico edilizia. La sanatoria edilizia consente la regolarizzazione di situazioni in cui un immobile, nel suo stato attuale, non è conforme allo stato di progetto inizialmente autorizzato attraverso i permessi di costruzione depositati presso l’autorità comunale competente. Ma attenzione, la sanatoria può essere concessa solo se vengono rispettati determinati requisisti. La doppia conformità è uno di questi.

La doppia conformità consiste nel dimostrare all’amministrazione competente che l’intervento oggetto di sanatoria sia conforme alle normative urbanistiche ed edilizie sia al momento delle realizzazione dello stesso sia al momento della presentazione della domanda. In sostanza, questa doppia conformità è ciò che consente di sanare un manufatto realizzato, ad esempio, senza un titolo abilitativo ma che, allo stesso tempo, comporta la demolizione delle parti non sanabili perché non conformi alla normativa attuale.

Prima di esaminare nel dettaglio la concessione edilizia in sanatoria, è opportuno comprendere le varie tipologie di concessioni edilizie definite dal D.P.R. 380/2001:

  • permesso di costruzione per avviare un progetto edilizio;

  • comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) per interventi di piccola entità;

  • segnalazione certificata d’inizio attività (SCIA) per l’avvio di attività edilizie specifiche.

La selezione delle procedure di sanatoria edilizia è influenzata dalla tipologia di intervento illecito o irregolarità edilizia riscontrata rispetto allo stato legittimo dell’immobile, come previsto nell’articolo 9-bis, comma 1-bis del testo unico edilizia.


Come e quando richiedere la sanatoria edilizia

Per richiedere la sanatoria edilizia è necessario seguire una specifica procedura:

  • presentazione dell’istanza: la prima fase consiste nella presentazione di un’istanza entro 90 giorni dall’accertamento dell’illecito (termine della sanzione amministrativa) all’autorità competente che può essere il Comune o la Regione in base alle normative locali. L’istanza deve includere:

  • documentazione tecnica: è essenziale fornire documenti tecnici dettagliati relativi all’opera abusiva. Questi documenti possono comprendere planimetrie, prospetti e relazioni descrittive, che consentono all’autorità di comprendere appieno la natura dell’intervento;

  • dichiarazione di conformità degli impianti: in alcune giurisdizioni potrebbe essere richiesta una dichiarazione di conformità degli impianti, dimostrando che essi soddisfano le norme di sicurezza e regolamentari. Questo requisito può variare a livello locale;

  • pagamento del contributo di sanatoria: il richiedente è tenuto a effettuare il pagamento del contributo di sanatoria. Il calcolo dell’importo dipende dalla tipologia specifica dell’opera abusiva e dalle tariffe stabilite dall’ente locale, ossia il Comune o la Regione;

  • valutazione dell’autorità competente: una volta ricevuta l’istanza, l’autorità competente avvia il processo di verifica della documentazione fornita. Questa fase comporta una revisione accurata di tutti i documenti presentati, assicurandosi che siano completi e conformi alle leggi vigenti;

  • emissione del provvedimento di sanatoria: se l’autorità competente giunge a una valutazione positiva e riconosce che l’opera abusiva può essere regolarizzata, emetterà un provvedimento di sanatoria. Questo atto ufficiale attesta la regolarizzazione dell’opera abusiva, consentendo al proprietario di continuare a utilizzarla legalmente. Chiedici maggiori informazioni


Tipologie di sanatoria edilizia

Le principali tipologie di sanatoria edilizia, ognuna delle quali concepita per affrontare diverse caratteristiche degli interventi edilizi realizzati senza le adeguate autorizzazioni, sono:

  • sanatoria per opere edilizie minori: questa tipologia di sanatoria è applicabile a interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, come la sostituzione di infissi, la costruzione di recinzioni, e altre lavorazioni che non alterano in modo sostanziale l’aspetto esteriore dell’immobile. È particolarmente utile per regolarizzare lavori di piccola entità, consentendo ai proprietari di adeguarsi alle normative senza dover affrontare eccessivi oneri burocratici;

  • sanatoria per opere edilizie maggiori: questa categoria riguarda interventi più significativi, quali ristrutturazioni importanti, ampliamenti strutturali, la creazione di nuovi vani o l’aggiunta di piani che comportino variazioni sostanziali nella volumetria o nella destinazione d’uso dell’immobile. È destinata a coloro che desiderano regolarizzare progetti edilizi più complessi, garantendo che tali modifiche rispettino le normative vigenti;

  • per lottizzazione abusiva: questa tipologia di sanatoria si concentra sulla regolarizzazione di situazioni legate alla divisione illecita di terreni in lotti edificabili e alla realizzazione di infrastrutture senza l’adeguata autorizzazione. È una opzione cruciale per risolvere problemi legati a interventi di urbanizzazione abusiva, garantendo la conformità alle leggi e regolamenti in materia di urbanistica e pianificazione territoriale.



Soggetti legittimati a richiedere la sanatoria edilizia, chi può richiederla?

I soggetti legittimati a richiedere la sanatoria sono:

  • proprietario dell’immobile e più in generale tutti i soggetti legittimati a richiedere il permesso di costruire, in quanto titolari di un diritto reale sul bene;

  • soggetto responsabile dell’abuso;

  • promissario acquirente (chi, intendendo comprare l’immobile, ha sottoscritto un contratto preliminare di compravendita).


Tempi sanatoria edilizia

Per quanto riguarda i tempi di accettazione, il D.P.R. 380/01 al comma 3 dell’art. 36 stabilisce che sulla richiesta di permesso in sanatoria, il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale si pronuncia con adeguata motivazione entro 60 giorni. Se l’amministrazione non risponde entro il termine dei 60 giorni la richiesta va considerata rigettata in quanto vale la regola del silenzio dissenso.



Post recenti

Mostra tutti
bottom of page